La Rivista per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue

Ein Interview – Roland Reichenbach im Gespräch


Das soeben auslaufende Jahr 2014 wird vielen von uns wegen der Intensität der öffentlichen Auseinandersetzung mit schulischen Themen und insbesondere auch mit dem Sprachunterricht in Erinnerung bleiben. ‘Lehrplan 21’ und ‘Fremdsprachen in der Primarschule’ sind die miteinander verzahnten Stichwörter dazu: Gemäss dem Verfassungsauftrag zur Schaffung eines nationalen Bildungsraumes, hat die EDK ihre 2004 eingeleiteten Sprachenstrategie fortgesetzt und u.a. im Rahmen des Projekts ‘Harmos’ die Einführung eines gemeinsamen Lehrplans seitens der 21 deutschschweizer Kantone gefördert. Babylonia griff das Thema bereits in einem Interview mit Beat Zemp auf (1/2014) und geht nun wieder darauf ein. Wir haben uns über diese Fragen mit Prof. Roland Reichenbach,Professor für Allgemeine Erziehungswissenschaft an der Universität Zürich und Präsident der Schweizerischen Gesellschaft für Bildungsforschung unterhalten. Seine differenzierten Gedanken sind nicht nur anregend, sie werden voraussichtlich auch für den notwendigen Zündstoff in der Diskussion sorgen.

L’anno 2014 che si sta concludendo resterà nella memoria di molti per l’intensità con in Svizzera, soprattutto in quella tedesca, si è discusso di questioni attinenti alla scuola e all’insegnamento delle lingue. Le due parole chiave strettamente connesse sono ‘Lehrplan 21’ e ‘Lingue straniere nella scuola elementare’. Seguendo il mandato costituzionale inteso a creare uno spazio formativo nazionale,  la CDPE ha portato avanti la propria strategia per la politica linguistica stabilita nel 2004 e tra l’altro nell’ambito del progetto ‘Harmos’  ha sostenuto l’introduzione  del piano di formazione comune per i 21 Cantoni della Svizzera tedesca. Babylonia ha affrontato una prima volta la questione con un’intervista a Beat Zemp (1/2014). Ora riprende il filo del discorso, di nuovo con un’intervista a Roland Reichenbach, professore di scienze dell’educazione all’Università di Zurigo e presidente della Società Svizzera di ricerca in educazione. Le sue argute riflessioni non sono solo stimolanti, verosimilmente daranno anche adito ad una discussione più che necessaria.

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