La Rivista per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue

Notizie dalla riserva dei Mohicani

Renato Martinoni
San Gallo

Aus einer deutlichen Präsenz der italienischen Sprache in der Schweiz muss man nun eine Territorialisierung derselben befürchten. Viele akzeptieren diese Tatsache als eine unabwendbare Folge, andere kümmern sich überhaupt nicht darum: Der helvetische Föderalismus, mit seinen Grundprinzipien, ist in Gefahr. Manche versuchen zu reagieren, nicht um gegen einen ausgeprägten Trend vorzugehen, sondern eher um klarzumachen, dass die Unkenntnis der Nationalsprachen eine gefährliche Prämisse für die Stabilität unseres Staates werden kann. Katastrophentheorie? Nein, nur gesunder Realismus. Für eine Sensibilisierung der immer egoistischer und desinteressierter werdende Gesellschaft ist mehr Engagement nötig. Die italienische Sprache in der Schweiz braucht keine vagen Versprechungen: Sie braucht eine wahre Solidarität, eine reale Unterstützung und ein stets wachsames Interesse.

Della lingua italiana in Svizzera sappiamo oramai tutto. O quasi. Conosciamo le cifre (più male che bene in realtà, anche se vengono spesso citate: le inchieste servite per le statistiche non hanno potuto tener conto di importanti fattori di differenziazione o almeno di relativizzazione che forse avrebbero potuto influire, se non sugli orientamenti, almeno sul piano del prestigio numerico). Sono ben delineate le tendenze che dal dopoguerra in qua, cioè dall’epoca del boom economico e di profonde trasformazioni culturali, profilano i caratteri sociolinguistici del paese, con l’importanza crescente dell’inglese, l’uso sempre diffuso dello Schwytzertütsch che, pur essendo del tutto motivato, storicamente e linguisticamente, resta sempre un ostacolo (e forse uno spauracchio) tutt’altro che indolore per chi – avendo studiato il tedesco a scuola – non parla e non capisce la sua variante «svizzera» (e magari non vuole neanche studiarla, fosse soltanto per la sua irrilevanza al di fuori dei confini elvetici). E sappiamo anche che le lingue nazionali tendono a territorializzarsi: tanto che qualcuno, quasi fosse un brevetto da accaparrarsi, ha già provveduto a proporre di conferire all’italiano lo statuto di lingua regionale. Molti studiosi, dai linguisti ai sociologi, dagli esperti della didattica delle lingue seconde a quelli delle scienze cognitive, si sono impegnati in un lavoro continuo e produttivo che fa della Svizzera e delle sue lingue un caso privilegiato. […]

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