La Rivista per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue

L’uso della lingua 2 nel lavoro in classe

Incontro con gli esperti di L2 delle scuole medie ticinesi

Giovanni Mascetti
Locarno

Introduzione

Il tema dell’uso della lingua 2 in aula è concretamente legato alla realtà dell’insegnamento sul terreno. Tra le discrepanze puntualmente rilevabili tra le intenzioni lodevoli espresse dagli autori dei piani di studio e la scuola reale, questo tema è quasi assimilabile ad un tabù, in quanto tocca direttamente la professionalità degli insegnanti, non sempre disposti ad affrontare un discorso critico sulla propria competenza linguistica. Non poche analisi hanno constatato una relativa inefficacia dell’insegnamento delle lingue in ogni situazione ed in ogni ordine di scuola, e questo aspetto, cioè l’uso sistematico ed efficace della lingua 2 come strumento di comunicazione, è uno di quelli che più direttamente possono influire sulla qualità dell’imparare. In Ticino, la figura che fa da cerniera tra il contratto educativo proposto dai piani di studio e la sua trasposizione concreta sul terreno è quella dell’esperto di lingue. In un quadro scolastico complesso, l’esperto di lingue affianca, sostiene, incoraggia gli insegnanti nella loro pratica quotidiana ed è quindi in grado di valutarne la preparazione linguistica e professionale e il grado di raggiungimento degli obiettivi proposti dai programmi scolastici. La redazione di Babylonia (Giovanni Mascetti e Gé Stoks, coordinatori del numero) ha incontrato tre esperti: la prof.ssa Maruska Mariotta, per tanti anni esperta di tedesco, il prof. Sergio Bobbià, esperto di inglese, e Béatrice Leonforte, esperta di francese; l’incontro ha permesso un ricco scambio di vedute sul tema e sui problemi legati all’uso della lingua 2 in aula. Ne riportiamo qui la sintesi. […]

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