La Rivista per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue

Sonderfall oder nicht - das ist die Frage

Walter Haas
Freiburg

Il rapporto tra la lingua standard (lo “Hochdeutsch”) e il dialetto che si ritrova nella Svizzera tedesca è atipico per le nazioni industrializzate moderne. E’ trascorso mezzo secolo da quando Ferguson  ha coniato il termine “diglossia” per questa situazione, illustrata attraverso gli esempi della Grecia, di Haiti, dei paesi arabi e appunto della Svizzera tedesca. L’articolo illustra la tesi secondo cui l’appariscenza di questo concetto relativamente nuovo abbia intorbidito la visione degli storici della lingua per l’evoluzione della lingua nella Svizzera tedesca. Ulteriori malintesi sarebbero derivati dall’idea che il tedesco standard si sia sviluppato direttamente dalle parlate orali, sulle cui origini sussiste disaccordo, ma che comunque vengono collocate molto lontano rispetto ai limiti interni del territorio germanico. In questo modo gli stessi svizzero-tedeschi si sono convinti che la lingua standard fosse una lingua importata o addirittura imposta. A detta dell’autore si tratta di un’opinione insostenibile sia linguisticamente che storicamente e il suo superamento potrebbe aiutare gli svizzero-tedeschi a rivedere il proprio rapporto con la lingua standard.

Linguisten aus aller Herren Länder versichern, dass das Deutschschwei­zer Sprach-Arrangement, wo alle im Alltag Dialekt sprechen und die Hochsprache im Wesentlichen für die Schrift reservieren, in modernen Gesellschaften selten vorkomme. Natürlich, Bauern und Büezer sprächen überall auf der Welt nicht ganz so, wie es sich gehört, aber dass das auch Ge­bildete täten, das sei doch eher rar. Ein Sonderfall eben, wie wir’s mögen.
Die Linguisten sind nicht die ersten, denen unsere Sprachsituation auffällt. Fremde Reisende haben sich über das, was wir seit 1959 “Diglossie” nennen, schon zweihundert Jahre früher gewundert. Vorher hätten sie keinen Grund dafür gehabt, da die Verhältnisse damals in ganz Deutschland kaum anders ausgesehen hatten: Für alle war der Dialekt die Erstsprache, niemand beherrschte die Schriftsprache, ohne zuerst den Dialekt erworben zu haben. Man hätte, wie Luther, die Sprechweise der Schweizer für ein zottiges Deutsch halten können, doch vor solcher Verunglimpfung war keine Region sicher. Die Schweizer boten allerdings ein besonders dankbares Ziel. Sie waren zwar noch kein sprachlicher Sonderfall, wohl aber aufgrund ihrer gottlosen republikanischen Verfassung ein politischer. […]

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