La Rivista per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue

Editoriale

Negli ultimi anni assistiamo ad un accrescimento dell’interesse per le questioni della formazione in generale e dell’insegnamento delle lingue in particolare, un interesse che si manifesta in contesti tanto istituzionali quanto politici. Ne fanno testo ad es. l’impegno finanziario assunto per il programma di ricerca NFP 56, dedicato appunto alle lingue, oppure il varo della nuova legge sulle lingue da parte del Parlamento. Tuttavia non si tratta unicamente di decisioni e riforme da attribuire alle istituzioni e ai ministeri dell’educazione. Anche i genitori e vaste cerchie della popolazione si sono confrontate con la realtà linguistica e l’importanza del plurilinguismo, grazie tra l’altro alle iniziative cantonali sull’insegnamento delle lingue nella scuola elementare.
E’ pure un fatto positivo che insegnanti e linguisti abbiano avviato uno scambio di idee assai animato con l’intento di trovare soluzioni comuni ai problemi che caratterizzano l’insegnamento delle lingue, valorizzandone la pratica. Già nell’ultimo numero di Babylonia abbiamo proposto una sintesi di progetti che in un qualche modo offrono degli esempi di Good Pr@remove-this.ctice, svilluppati non solo da formatori ed esperti ma anche da insegnanti per insegnanti. La piattaforma Educanet si sta profilando come un interessante ed efficace strumento per lo scambio di progetti a livello svizzero. Un passo più in la lo sta facendo il Centro europeo per le lingue moderne (CELM) di Graz che, sotto la spinta del Consiglio d’Europa, mette in cantiere un programma internazionale di progetti attinenti all’insegnamento delle L2. Per ottenere dei finanziamenti, almeno tre paesi debbono partecipare ad un progetto e ciò assicura un effettivo scambio di idee tra gli insegnanti e gli esperti coinvolti. Con questo numero di Babylonia offriamo la possibilità a questi progetti, molto variati nei contenuti e nell’impostazione, di presentarsi ad un pubblico più vasto.
Come già sottolineato, non assistiamo attualmente solo ad un rafforzamento della consapevolezza per l’importanza del plurilinguismo a livello europeo, ma anche al configurarsi di una corrispondente volontà politica e, di conseguenza, alla messa a disposizione di risorse per un lavoro transnazionale. Sin dalle sue origini Babylonia si è impegnata in favore di un’Europa senza frontiere e fossati. Non facciamo quindi che seguire la nostra vocazione, sperando, con la pubblicazione dei progetti del CELM, di contribuire ad avvicinare persone apparentemente lontane, primi fra tutti gli insegnanti ed esperti di lingue.

Sonia Rezgui