La Rivista per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue

Integration der Ausspracheschulung in den DaF-/DaZ-Unterricht

Daniela Niebisch
Penzberg D

Molte sono le ragioni (mancanza di tempo, carenze formative, eterogeneità dei gruppi) che spingono sovente gli insegnanti a rinunciare ad una esercitazione sistematica della pronuncia. Anche in molti libri di testo sembra venire meno la consapevolezza dell’importanza che una tale esercitazione assume per l’acquisizione di una lingua, con una conseguente relegazione in second’ordine (negli eserciziari) o addirittura uno stralcio, almeno per gli studenti avanzati.
Muovendo dalla convinzione che la fonetica sia a tutti i livelli una componente indispensabile per l’apprendimento di una lingua straniera, l’autrice spiega – facendo riferimento ad un manuale per l’insegnamento del tedesco L2 – secondo quali principi e quale progressione gli esercizi di intonazione e di pronuncia potrebbero essere impostati. Inoltre formula delle proposte concrete anche per affrontare il problema delle differenti lingue di partenza degli studenti e conclude, coerentemente, con la richiesta agli autori di manuali di prestare maggiore attenzione alla fonetica e alle università di offrire una migliore formazione in questo ambito.

Aus den verschiedensten Gründen (Furcht vor Zeitmangel, ungenügende Ausbildung, heterogene Lernergruppen) verzichten Kursleiter in ihrem Unterricht oft auf ein konsequentes Aussprachetraining. Auch in vielen Lehrmaterialien scheint man sich über die Bedeutung einer solchen Schulung für den erfolgreichen Spracherwerb nicht im Klaren zu sein, verbannt entsprechende Übungen ins Arbeitsbuch oder bietet sie im Fortgeschrittenenbereich nicht mehr an. 
Ausgehend von der Überzeugung, dass Phonetik auf allen Stufen und Niveaus eine unerlässliche Komponente für den Erwerb einer fremden Sprache ist, erklärt die Autorin anhand eines sechsbändigen DaF-Lehrwerks, nach welchen Prinzipien und in welcher Abfolge Intonations- und Ausspracheübungen angelegt sein könnten. Sie plädiert dafür, Ausspracheschulung nicht isoliert zu praktizieren, sondern sie mit anderen Lektionsstoffen und Aktivitäten zu verbinden. Auch für das Problem der unterschiedlichen Ausgangssprachen von Kursteilnehmern macht sie mehrere praktische Vorschläge mit binnendifferenzierenden Übungen. Folgerichtig fordert sie schliesslich von den Lehrbuchautoren mehr konkrete Hilfestellung und von den Universitäten ein besseres Ausbildungsangebot in Phonetik. 

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