La Rivista per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue

Welche Rolle haben Zeitschriften im pädagogischen Feld?

Hans-Ulrich Grunder
Solothurn

Se gli insegnanti e i pedagogisti vogliono evitare la progressiva deriva verso uno status di meri esecutori al servizio del “courant normal”, allora non potranno evitare la regolare e faticosa lettura delle riviste. Perché solo le riviste serie e ben fatte possono assicurare la circolazione di un sapere capace di produrre dissonanze cognitive, di irritare sul piano affettivo e di mettere in discussione l’armonia autocompiacente a cui più o meno tutti aspiriamo. Purtroppo la realizzazione delle riviste non è foriera di guadagni e ciò rende il loro futuro tutt’altro che roseo. Sarà poi da vedere se si imporrà la totale digitalizzazione, oppure se, magari passando attraverso formule miste come è già il caso oggi, le riviste scritte potranno salvarsi o addirittura acquisire un ruolo speciale, a soddisfazione del piacere di riceverle per posta e di leggerle come per l’autore di questo articolo.

Man kennt diese Aussagen – einige sind empirisch belegt, andere vorurteilsbehaftet: Lehrkräfte lesen kaum Fachbeiträge in Zeitschriften. Forscherinnen und Forscher im erziehungswissenschaftlichen Sektor nehmen die Publikationen von Kolleginnen und Kollegen wenn überhaupt, dann unzureichend und oberflächlich zur Kenntnis. Google und Wikipedia gelangen selbst bei eingeschränktem Vertrauen in ihre Seriosität in den Status von Informations- und Wissenslieferanten – darin überflügeln sie, was man etwa in den Literaturverzeichnissen von Seminararbeiten erkennen kann – die Fachzeitschriften. […]

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