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IL RACCONTO: Viaggiatori di nuvole

Giuseppe Lupo
Milano

Giuseppe Lupo ha lasciato la Lucania, dov’è nato nel 1963, a diciotto anni e si è trasferito a Milano per studiare presso l’Università Cattolica. Qui si è laureato e adesso insegna Letteratura italiana contemporanea, però mantiene un legame con la sua terra d’origine. Per questo ha deciso di raccontarla nei suoi romanzi, ambientati in luoghi inesistenti.Tutti i suoi romanzi, che hanno ricevuto numerosi premi in Italia e all’estero – fra cui il Premio Selezione Campiello con “L’ultima sposa di Palmira”– sono editi da Marsilio.

Il nuovo romanzo, da cui è tratto il seguente brano, si intitola “Viaggiatori di nuvole” (Marsilio) e narra una vicenda onirica e visionaria. È l’autunno del 1499 quando il giovane Zosimo Aleppo, stampatore d’origine ebraica, lascia Venezia. Scopo del viaggio è trovare le pergamene che un misterioso ragazzo, da tutti chiamato chierico Pettirosso, si porta dietro nelle bisacce. Corrono tante voci sul conto di queste carte: profezie, rivelazioni, memorie. La meta è Milano, ma Zosimo ci arriva tardi: il ragazzo è fuggito. Lo cerca a Mantova, in Francia, nelle terre intorno a Napoli; gira per città e campagne, cammina dentro le nebbie e nella neve, s’innamora di una donna che ha la pelle color d’ambra e gli occhi di una gatta, conosce cavalieri, spioni, uomini del clero e di malaffare; si finge pittore, poeta, soldato mercenario pur di ottenere notizie. E la sua missione finisce per diventare una scommessa con la sorte.

È da poco passato mezzogiorno e su Venezia soffia la tramontana. Le porte cigolano, si rompono i vetri, ai moli si spezzano le corde e le barche urtano contro le banchine. Il calendario segna la data del 18 ottobre 1499. Non si è mai visto un vento così forte, dicono gli indovini di Cannaregio. […]

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