Un bel problema
Grammatica dell’italiano e apprendibilità linguistica in contesto multilingue
Dario Corno | |
“Un bel problema”, ist wohl nicht im ästhetischen, sondern im Sinne einer “heiklen” und “herausfordernden” Frage zu verstehen. Die Problematik besteht darin, wie beim Erlernen einer L2, eine gegenseitige und Produktive Beziehung zur Grammatik der Erstsprache hergestellt werden kann. Von diesem Standpunkt aus kann es nützlich sein, den Sprachunterricht in den theoretischen Rahmen der Universalgrammatik und der parametrischen Linguistik einzuordnen. Im Beitrag versucht man, für die italienische Sprache spezifische Parameter beispielhaft herauszukristallisieren, um sie für die Begegnung mit anderen Codes auf der Basis des Begriffs der “Multikompetenz” nutzbar zu machen. Die Grundidee besteht darin, dass sich dabei die Grammatik einem lexikalischen Ansatz zu verpflichten hat, der in der Zweitspracherwerbsforschung schon ausführlich dargelegt wurde (vgl. z.B. V.J. Cook). In der Unterrichtspraxis sollte aber eine linguistisch-grammatikalische Werkstatt den Studenten auch die Möglichkeit bieten, die grammatische Identität mit den jeweiligen Unterschieden der sich begegnenden Sprachen mit zu konstruieren, und zwar mit einer mehr metalinguistischen als kontrastiven Anstrengung. | 1. Grammatica, lessico, lingue seconde Grammatica, italiano e apprendimento di lingue seconde costituiscono “un bel problema”. Chiunque sappia l’italiano sa perfettamente che l’aggettivo “bel” nel sintagma bel problema non significa affatto “bello”, ma acquista il significato di “difficile, intricato”. L’esempio è assai utile proprio in riferimento all’apprendibilità delle lingue seconde. Infatti, solo un parlante che conosca bene l’italiano è in grado di cogliere questa differenza di significato. Si tratta di una differenza che dipende da una particolarità grammaticale specifica della lingua italiana: il fatto che l’aggettivo abbia in questa lingua una posizione sintatticamente mobile che comporta delle forti differenze di significato a seconda che l’aggettivo preceda o segua il nome a cui attribuisce una qualità. Solitamente in lingua italiana l’aggettivo qualificativo segue il nome a cui attribuisce un valore “estensionale”. Dire, ad esempio, problema bello significa attribuire la qualifica di “bello” alla classe dei problemi. Per contro, in posizione prenominale l’aggettivo trasmette una qualifica “intensionale” al punto che esistono in italiano una serie di aggettivi che cambiano radicalmente il significato a seconda della loro posizione (si veda il caso, per non citare che una forma, di unico: un conto è dire unico vestito = un solo vestito e un conto è dire vestito unico = tra tutti i vestiti uno che è unico). |
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